Per capire cos’è la blockchain e a cosa serve, occorre partire dalla sua definizione.
Blockchain significa letteralmente catena di blocchi. Pensiamo alla blockchain come a un grande registro elettronico su cui vengono certificate le transazioni che avvengono. Se nel mondo reale io ti dò una moneta da un euro, entrambi sappiamo che questo scambio è avvenuto e non c’è bisogno di una terza persona che aiuti a fare lo scambio, né di un giudice che confermi che la moneta è passata da me a te. Ora quell’euro è tuo e puoi farne quello che vuoi: spenderlo, conservarlo o darlo a qualcun altro. Nel mondo virtuale di token e criptovalute questo scambio può essere un problema. Qui entra in gioco la creazione di un grande libro mastro digitale che è la blockchain, che attesta ad esempio che la quantità di criptovalute che passa da una persona all’altra sia reale. In parole semplici, garantisce che non stai trasferendo moneta che non possiedi.
Ogni blocco della catena contiene un numero di transazioni e ogni volta che si verifica una nuova transazione sulla blockchain, un record di quella transazione viene aggiunto al libro mastro di ogni partecipante, con una firma crittografica immutabile chiamata hash. Ogni blocco contiene un hash crittografico del blocco precedente, un timestamp e dati di transazione. Visto che ogni blocco contiene informazioni sul blocco precedente, questi formano effettivamente una catena di blocchi (blockchain) con ogni blocco aggiuntivo che si collega a quelli precedenti. Di conseguenza, le transazioni blockchain sono immutabili in quanto, una volta registrati, i dati in un determinato blocco non possono essere modificati retroattivamente senza alterare i blocchi successivi.
Come funziona la blockchain
Quando si parla di blockchain, il registro digitale viene descritto come una “catena” composta da singoli “blocchi” di dati. Come abbiamo detto sopra, ogni volta che si aggiungono nuovi dati alla rete, viene creato un nuovo blocco che si unisce alla catena.
In questo modo, tutti i nodi aggiornano la propria versione del registro della blockchain in modo che rimanga identico.
L’elemento chiave per cui la blockchain è considerata altamente sicura è proprio il modo in cui vengono creati i nuovi blocchi: la maggior parte dei nodi deve infatti verificare e confermare la legittimità dei dati inseriti prima che un nuovo blocco possa essere aggiunto al registro. Nel caso delle criptovalute, il processo di verifica può consistere nell’accertare che le nuove transazioni contenute in un blocco non siano fraudolente oppure che le monete non siano già state spese.
Si tratta di un sistema diverso da quello di un database autonomo o di un foglio di calcolo, dove un singolo individuo può apportare modifiche senza alcuna supervisione.
“Una volta raggiunta l’unanimità, il blocco viene aggiunto alla catena e le transazioni corrispondenti vengono memorizzate nel registro distribuito”, afferma C. Neil Gray, partner nel settore fintech dello studio legale Duane Morris a New York. “I blocchi sono collegati tra loro in modo sicuro, e formano una catena digitale sicura dalla creazione del registro a oggi”.
Generalmente le transazioni sono protette dalla crittografia, il che significa che i nodi devono risolvere complesse operazioni matematiche per elaborare ciascuna transazione.
“Come ricompensa per gli sforzi compiuti per convalidare le modifiche ai dati condivisi, i nodi vengono tipicamente ricompensati con dei quantitativi della valuta utilizzata dalla blockchain, ad esempio bitcoin, se parliamo della blockchain Bitcoin”, spiega Sarah Shtylman, consulente in ambito fintech e blockchain dello studio legale Perkins Coie.
Esistono blockchain pubbliche e private. In una blockchain pubblica, chiunque può partecipare, il che significa che può leggere, scrivere o verificare i dati della blockchain. Risulta particolarmente difficile alterare le transazioni registrate in una blockchain pubblica, poiché non c’è un’unica autorità che controlla i nodi.
Una blockchain privata, invece, è controllata da un’organizzazione o da un gruppo. Solo questo ente può decidere chi invitare ad accedere al sistema, oltre ad avere la facoltà di tornare indietro e modificare la blockchain. La blockchain privata è più simile a un sistema interno di archiviazione dati, ma è distribuita su più nodi per aumentarne la sicurezza.
Quali sono gli usi della blockchain?
La blockchain viene utilizzata per molti scopi diversi, che spaziano dai servizi finanziari alla gestione dei sistemi di votazione.
Criptovalute
Attualmente la blockchain viene utilizzata principalmente come tecnologia che rende possibile l’esistenza delle criptovalute, come Bitcoin o Ethereum. Quando si acquistano, scambiano o spendono criptovalute, le transazioni vengono registrate su una blockchain. Quanto più si utilizzeranno le criptovalute, tanto più la blockchain potrà diffondersi.
“A causa della loro volatilità, le criptovalute non sono ancora utilizzate in maniera massiccia per l’acquisto di beni e servizi. La situazione però sta cambiando, in quanto PayPal, Square e altre aziende che forniscono servizi di pagamento stanno iniziando a offrire ai venditori e ai clienti privati una serie di servizi collegati agli asset digitali”, osserva Patrick Daugherty, senior partner di Foley & Lardner e responsabile della task force per la blockchain dello studio americano.
Servizi bancari
Oltre che per le criptovalute, la blockchain viene utilizzata per elaborare transazioni in valuta fiat, come l’euro, il dollaro e la sterlina. In questo modo l’invio di denaro può avvenire più rapidamente che in banca o tramite altri istituti finanziari, grazie a una maggiore velocità del processo di verifica delle operazioni e poiché le transazioni possono essere elaborate anche al di fuori dei normali orari di ufficio.
Trasferimenti di asset
La blockchain può essere utilizzata anche per registrare e trasferire la proprietà di una serie di beni. Al momento si utilizza molto per i beni digitali come gli NFT, ovvero come dimostrazione della proprietà di opere d’arte digitali e video.
Ad ogni modo, la blockchain può essere utilizzata anche per gestire la proprietà di beni di natura fisica, come immobili e veicoli. I due soggetti coinvolti in una transazione possono utilizzare la blockchain per verificare innanzitutto che una delle parti sia proprietaria del bene e che l’altra abbia il denaro necessario al suo acquisto. Infine, possono effettuare e registrare la vendita sulla blockchain.
Utilizzando questo procedimento, è possibile trasferire gli atti di proprietà senza dover presentare manualmente le pratiche per aggiornare i registri catastali: l’aggiornamento, infatti, avviene istantaneamente nella blockchain.
Smart Contract
Un’altra innovazione basata sulla blockchain consiste nei contratti ad esecuzione automatica noti come “smart contract“. Questi contratti digitali entrano in vigore automaticamente quando sono soddisfatte determinate condizioni. Ad esempio, il pagamento di un acquisto può essere effettuato istantaneamente se l’acquirente e il venditore rispondono a tutti i parametri specificati per la transazione.
“Riteniamo che il settore degli smart contract presenti un forte potenziale, grazie all’utilizzo della tecnologia blockchain e di istruzioni codificate che consentono di automatizzare i contratti”, afferma Gray. “Uno smart contract di natura legale opportunamente codificato su un registro distribuito può ridurre al minimo, o perfino eliminare, la necessità di ricorrere a terze parti per la verifica degli adempimenti”.
Vantaggi della blockchain
Meno errori nelle transazioni
Poiché le transazioni sulla blockchain devono essere verificate da più nodi, gli errori risultano notevolmente ridotti. Se un nodo ha un dato errato nel proprio database, tutti gli altri constateranno che è diverso e si accorgeranno dell’errore.
Al contrario, in un database tradizionale, se un singolo individuo commette un errore, è più probabile che non venga rilevato. Inoltre, ogni asset è identificato e tracciato individualmente sul registro della blockchain, quindi è impossibile che venga speso più volte.
Eliminazione degli intermediari
Utilizzando la blockchain, le due parti coinvolte in una transazione possono confermare le operazioni e completarle senza passare attraverso terze parti: questo comporta una riduzione delle tempistiche e un risparmio sui costi degli intermediari, come ad esempio le banche.
“La blockchain è in grado di aumentare il livello di efficienza di tutti gli scambi commerciali online, di accrescere l’autonomia finanziaria dei paesi non bancarizzati o sottobancarizzati e di dare vita a una nuova generazione di applicazioni Internet”, spiega Shtylman.
Alto grado di sicurezza
Dal punto di vista teorico, in una rete decentralizzata come la blockchain è quasi impossibile che qualcuno riesca a portare a termine transazioni fraudolente.
Per immettere transazioni falsificate nel database, sarebbe necessario hackerare tutti i nodi e modificare tutti i registri. Nonostante non si tratti di un’operazione del tutto impossibile, molti sistemi blockchain utilizzati per le criptovalute si avvalgono di metodi di verifica delle transazioni di tipo “proof-of-stake” o “proof-of-work”, che rendono difficoltosa, oltre che contraria agli interessi dei partecipanti, l’aggiunta di transazioni fraudolente.
Pagamenti più veloci
Dal momento che funzionano 24 ore su 24, 7 giorni su 7, le blockchain permettono di effettuare pagamenti e trasferimenti di beni in modo più efficiente, soprattutto su scala internazionale. Il loro utilizzo consente infatti di eliminare i tempi di attesa richiesti dalle banche o dalle agenzie pubbliche per confermare manualmente ogni operazione.
Svantaggi della blockchain
Limite massimo di transazioni al secondo
Dato che la blockchain dipende da una rete più ampia per approvare le transazioni, c’è un limite alla velocità con cui opera. Ad esempio, Bitcoin può elaborare solo 4,6 transazioni al secondo, contro le 1.700 al secondo di Visa. Inoltre, la crescita del numero di transazioni può creare problemi in termini di velocità della rete. Fino a quando questo aspetto non sarà risolto, la questione della scalabilità resterà una sfida.
Costi energetici elevati
Il lavoro di tutti i nodi per la verifica delle transazioni richiede una quantità di energia elettrica significativamente maggiore in confronto a un singolo database o a un foglio di calcolo. Per questo motivo, le transazioni su blockchain non solo sono più costose, ma generano anche ingenti livelli di emissioni di anidride carbonica.
Proprio in ragione di questo aspetto, alcuni leader del settore hanno iniziato a prendere le distanze da determinate tecnologie blockchain, ad esempio Bitcoin. L’anno scorso anche Elon Musk, CEO di Tesla, ha dichiarato che l’azienda avrebbe smesso di accettare Bitcoin, in parte perché preoccupato per i danni all’ambiente.
Rischio di perdita degli asset
Alcuni asset digitali sono protetti da una chiave crittografica, come ad esempio le criptovalute conservate in un wallet basato sulla blockchain – custodire questo dato con attenzione è fondamentale.
“Attualmente non c’è modo di recuperare la chiave crittografica privata che consente di accedere a un asset digitale: se il proprietario la smarrisse, pertanto, perderebbe definitivamente anche il proprio asset”, spiega Gray. La blockchain è un sistema è decentralizzato, quindi non è possibile rivolgersi a un’autorità centrale, come la propria banca, per richiedere l’accesso.
Rischio di attività illegali
La decentralizzazione della blockchain garantisce maggiori livelli di privacy e riservatezza, cosa che purtroppo costituisce un’attrattiva per chi vuole compiere attività illecite. Tracciare una transazione irregolare su blockchain è più difficile che rintracciarla all’interno di transazioni bancarie cui è associato un nome.
In sintesi
Nonostante il suo elevato potenziale, la blockchain rimane al momento una tecnologia di nicchia. Gray ritiene che la blockchain si presti ad essere utilizzata in molti ambiti, ma che la sua diffusione sia condizionata dalle politiche che i governi adotteranno in futuro. “Resta da vedere quando e se le autorità di regolamentazione interverranno. Una cosa è evidente: l’obiettivo sarà quello di proteggere i mercati e gli investitori”, afferma.
Shtylman paragona la blockchain alle prime fasi della diffusione di Internet. “Ci sono voluti circa 15 anni dalla nascita di Internet prima che arrivasse una prima versione di Google, e più di 20 anni per Facebook. È difficile prevedere gli sviluppi della tecnologia blockchain tra altri 10 o 15 anni, ma proprio come Internet, è destinata a trasformare in modo significativo i modi in cui effettueremo transazioni e interagiremo in futuro”.
Nonostante le sfide del presente, soprattutto quelle che riguardano i limiti delle transazioni e i costi energetici, gli investimenti nel settore della blockchain possono rappresentare un’opportunità da non perdere per gli investitori che comprendono il potenziale di questa tecnologia.